Siamo nella piana brindisina, una zona di confine tra la Valle d’Itria e il Salento, un’area a vocazione agricola che vanta un’importante patrimonio naturalistico e culturale. La zona è costellata da masserie di epoche diverse, che si possono esplorare a cavallo o in bicicletta.
I viticoltori sono i portavoce di questa realtà. Muovendo le loro mani ruvide e nodose, raccontano di una vita scandita dai ritmi del sole. E’ grazie alla loro passione per la viticoltura che sulle tavole dei ristoranti possiamo degustare vini delle migliori qualità come Negroamaro, Malvasia e Primitivo. Quest’ultimo coltivato anche nelle zone di Lizzano e Manduria. Non molto distante dai filari di vite, i vicoli bianchi di Brindisi, Ostuni e Oria invitano alla scoperta del carattere più intimo di questa terra. Imperdibili a Brindisi sono il Castello Svevo e il Castelli Aragonese. Non lontano vi è Ostuni, « la città bianca ». Il suo nome deriva dalla calce bianca di cui sono ricoperte le case del centro. Botteghe artigiane, palazzi, chiese e la cattedrale gotica con il suo vistoso rosone ornano le vie della città. Ostuni è nello stesso tempo rasserenante e festaiola: di giorno lo sguardo si perde tra il mare e distese di ulivi e vigne costellate da trulli e masserie; di sera offre un divertimento raffinato in lounge bar o discoteche. Più piccola ma degna di nota, Oria con la sua aria di altri tempi. Vicoli tortuosi si abbarbicano sulle pendici del colle costeggiati da palazzi patrizi culminando nei due poli del potere sacro e civile: il Castello Svevo e la Cattedrale dalla facciata barocca e la cupole policroma con la spettrale « Cripta della Mummie ».