Tra le lingue romanze, l’italiano è la lingua rimasta per vari aspetti quella più vicina al latino volgare e anche la lingua che ha avuto più contatto col latino classico, da cui ha ripreso moltissime parole ma anche alcune strutture morfosintattiche.
Un esempio sul piano morfologico è la formazione del superlativo col suffisso – issimo aggiunto alla base dell’aggettivo (bello-bellissimo). Questo esempio costituisce una ripresa dotta del latino (limitata solo al superlativo assoluto), alternativa alle espressioni : bello bello o all’anteposizione all’aggettivo di avrei avverbi (molto, tanto, assai) che costituisce il tipo di matrice popolare, l’unico possibile in altre lingue romanze.
Tratto da l’italiano contemporaneo di Paolo Achille